Una collaborazione che ci riempie il cuore di gioia.
Cari amici e care amiche, vogliamo raccontarvi una bella storia che ci è successa, che costituisce il primo capitolo di una collaborazione che ci riempie il cuore di gioia.
Come sapete, da un anno abbiamo voluto costituirci associazione con l’intenzione di proseguire con le nostre attività a sostegno degli ultimi e di realizzare progetti di sensibilizzazione, che possano aprire sempre più i cuori delle persone. In particolare, abbiamo deciso di chiamarci Hu.Seed per testimoniare il nostro impegno nel piantare semi di umanità (humanity), agendo con solidarietà, generando empatia, coltivando un mondo equo e restituendo dignità a chi se l’è vista strappare via.
Come vi dicevamo, alla fine di novembre abbiamo ricevuto una chiamata importante dai soci di Mediterranea, che ci hanno chiesto se fossimo disponibili a dedicare una mezza giornata al mese per recarci a Trieste e fornire pasti caldi a tutti quegli uomini, giovani e adulti, che ogni giorno attraversano la rotta balcanica per fuggire da guerre e persecuzioni. Da anni, infatti, l’associazione Linea d’Ombra che opera sul territorio triestino, si occupa di accogliere i migranti dando loro dei servizi di prima necessità.
Nonostante inizialmente l’impresa sembrasse ardua, non abbiamo esitato ad accogliere la proposta e in venti giorni abbiamo organizzato la staffetta per consegnare quasi duecento pasti caldi ai rifugiati riuniti nella piazza della stazione di Trieste. In quella occasione, abbiamo potuto toccare con mano una situazione di grande sofferenza e sconforto, ma anche la voglia di riscatto accesa negli occhi di tutte quelle persone, che nonostante tutto, sono capaci di mantenere un estremo senso di dignità.
Questi uomini e questi ragazzi, che arrivano dopo mesi di cammino a piedi nudi o con calzari logori, portano su di sé chiari segni di percosse e violenza di ogni genere. Hanno bisogno di cure, di supporto psicologico o semplicemente di una parola amica, ma soprattutto hanno bisogno di vestiti pesanti e comodi, facilmente lavabili e che si asciughino in fretta, così come le coperte e i sacchi a pelo. Purtroppo, infatti, vivono in un luogo acquitrinoso e malsano, condividendo lo spazio con fastidiosi roditori. Infine, anche se i volontari cercano di assicurare loro dei pasti quotidiani, le persone rifugiate apprezzano molto prepararsi il loro tradizionale pane con pochi ingredienti poveri: farina, olio e latte.
Insomma, noi crediamo e vogliamo che la storia iniziata tra i volontari di Hu.Seed, Mediterranea, Linea d’Ombra e questi migranti si arricchisca sempre di più di nuovi capitoli, condivisi, che dimostrino come davvero possano tornare a germogliare i semi dell’umanità. In particolare, se questa storia potrà continuare fino a giungere a un lieto fine, sarà anche merito vostro, cari amici e amiche, che avete voluto condividere con noi questo viaggio.
Grazie di cuore, i soci e le socie di Hu.Seed odv



